Sistema Sanitario|10 gennaio 2015 10:50

L’astensione dal lavoro in gravidanza

La gravidanza è un momento molto delicato nella vita di una donna e come tale per le lavoratrici gestanti, puerpere e in allattamento viene accompagnata con particolari misure per la tutela della sicurezza e della salute sul lavoro, tra cui l’astensione obbligatoria, facoltativa e anticipata per maternità a rischio o per particolari condizioni ambientali.

Nel primo caso, la lavoratrice madre ha il diritto/dovere di usufruire dell’astensione obbligatoria dal lavoro a partire da due mesi prima della data presunta del parto e fino a tre mesi dopo dalla data effettiva del parto. Se le condizioni fisiche lo consentono, la lavoratrice in attesa di un bambino può optare anche per la scelta di lavorare fino ad un mese prima del parto e di astenersi poi fino a quattro mesi dopo. In questa circostanza, tuttavia, la decisione deve essere avallata dalla certificazione di un medico specialista.

Terminato il periodo di congedo di maternità, la lavoratrice può riprendere la sua normale occupazione o fruire di un ulteriore periodo di congedo, l’astensione facoltativa appunto, per un periodo di sei mesi, anche frazionabili, spendibili nei primi otto anni di vita del bambino.

L’astensione obbligatoria anticipata può essere richiesta, invece, nei casi in cui:

  • la lavoratrice si trova in stato di gravidanza a rischio, ossia nel caso di complicanze della gestazione;
  • la gestante si trova in condizioni di lavoro o ambientali pregiudizievoli alla sua salute e a quella del bambino stesso (per esempio se lavora in un colorificio ed è adibita alla lavorazione di prodotti con sostanze chimiche);
  • la donna in stato interessante svolge lavori pericolosi, faticosi o insalubri e non può essere spostata ad altre mansioni (per esempio è un tecnico di radiologia, una psichiatra, un’infermiera in determinati reparti).

Generalmente si parla di gravidanza a rischio se prima di intraprendere la gestazione la lavoratrice soffre già di alcune patologie croniche o se durante la gravidanza insorgono malattie portate dalla gestazione stessa. Molte possono essere le condizioni che definiscono una simile gravidanza, tra cui il diabete insulino-dipendente, l’ipertensione, la placenta previa, perdite ematiche, minaccia d’aborto o di parto pretermine dovute a gestosi, distacco di placenta, anomalie d’inserzione placentare, traumi, disordini della coagulazione, obesità e gravidanza gemellare.

La lavoratrice che intende usufruire dell’astensione anticipata per maternità a rischio deve formulare istanza alla Direzione Provinciale del Lavoro che ha competenza sul territorio in cui risiede. Alla domanda prestampata, scaricabile anche in rete, deve allegare il certificato medico, rilasciato da uno specialista del Sistema Sanitario Nazionale o da un ginecologo privato, riportante le sue generalità, la data presunta del parto, il mese di gravidanza, la motivazione attestante lo stato di rischio e il periodo esatto di astensione anticipata che intende usufruire (prognosi del medico).

Per particolari condizioni ambientali sul posto di lavoro o per mansioni pericolose o insalubri, pregiudicanti per la salute della madre e del bambino, la richiesta di astensione dal lavoro deve essere invece presentata dal datore di lavoro, una volta verificata l’impossibilità di ricollocare la lavoratrice all’interno della struttura aziendale, in base al documento di valutazione dei rischi e previo parere del medico competente e del RSSL.
La lavoratrice madre in simili circostanze verrà autorizzata ad astenersi dal lavoro fino al settimo mese dopo il parto, qualora dopo il terzo mese sussistano le stesse condizioni che hanno comportato l’astensione anticipata.

Anche in questo caso per ottenere l’interdizione anticipata dal lavoro bisogna recarsi nella sede di competenza dell’Ispettorato del Lavoro presentando la domanda appena si ha la certezza di essere incinte. Al modulo deve essere allegato il certificato originale del ginecologo del servizio sanitario o quello del ginecologo privato che attesti lo stato di gravidanza e la data presunta del parto. L’USL di competenza, su richiesta dell’Ispettorato del Lavoro, effettua una verifica della presenza delle condizioni di rischio sul luogo di lavoro poi invia rapporto del sopralluogo all’Ispettorato del Lavoro. L’interruzione anticipata viene concessa con provvedimento di quest’ultimo e viene spedita con raccomandata al datore di lavoro e alla gestante per conoscenza.

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20 Commenti

  • per le madri adottive come funziona il periodo di maternità? i cinque mesi obbligatori 2+3 ?

  • L’indennità di maternità spetta anche nei casi di adozione secondo le seguenti modalità…

    In caso di adozione nazionale:
    - l’indennità spetta per i 5 mesi successivi all’ingresso del minore in famiglia, a prescindere dall’età del minore.

    In caso di adozione internazionale:
    - l’indennità spetta per un totale di 5 mesi, a prescindere dall’età del minore. Il congedo può essere utilizzato, anche parzialmente, prima dell’ingresso del minore in Italia, durante il periodo di permanenza all’estero necessario per l’incontro col minore e per il completamento della procedura adottiva.

    Per tutte le info ti consiglio di dare un’occhiata a questo link: http://www.inps.it/portale/default.aspx?itemdir=7204

  • io mi trovo in una situazione un pochino difficile. ho chiesto di lavorare un mese in più per poter fare 1+4 attualmente a 12 giorni dal inizio della maternità obbligatoria mi trovo con pressione alta e gambe gonfie x cui il medico mi ha detto di stare a casa. il datore di lavoro non vuole anticipare la data di astensione a oggi e sono costretta a prendere ferie.

  • Sono medico radiologo e sono incinta. Vorrei sapere quali sono le leggi riguardanti l’astensione dal lavoro per il mio caso specifico.

  • Sono un’infermiera e vorrei chiedere l’astensione anticipata dal lavoro(premetto che ho avuto un distacco), però il ginecologo mi vuole dare un’astensione di 60 giorni in seguito rinnovabile fino all’astensione obbligatoria.Secondo voi si può fare?

  • Buongiorno sono alla 17 settimana di gravidanza e a causa del mio stato di salute la mia ginecologa a ritenuto opportuna l’ astensione anticipata dal lavoro.essendo una ginecologa privata l asl non accetta il suo certificato ma vuole previa visita medica con ginecologo ospedaliero il certificato a pagamento.Senza questo passaggio non mi consentiranno di procedere.ho letto però in molti siti anche attendibili che si può far valere anche il certificato originale del ginecologo privato potreste darmi qualche indicazione su chi devo seguire come

    • Prassi corretta devo necessariamente fare visita ospedale pagare certificato e buttare praticamente il certificato della mia ginecologa grazie in anticipo buona giornata

  • Ma se vorrei lavorare fino al parto, o comunque non andare in maternità un mese prima del parto. Lo posso fare?

  • buongiorno, mi hanno diagnosticato dopo la prima ecografia placenta bassa e oggi a 17 settimane confermata a 17 settimane dopo la visita ostetrica + eco. durante la visita ho informato il ginecologo che non stavo bene a causa di persistenti episodi di nausea e stanchezza e chiedevo se era possibile in questo caso astenermi dal lavoro perché comunque rendo poco principalmente il pomeriggio. mi ha risposto che non ci sono motivi per fermarmi dal lavoro e comunque ci sarebbe nel mio caso la possibilità di fermarmi dopo le 20 settimane se la placenta sarebbe rimasta bassa. io. spero ovviamente che si alzi prima considerando i rischi per me ed il bimbo però mi domando cosa cambia sa 17 a 20 settimane? se sarebbe indicato il riposo perché non da adesso? leggevo comunque in alcuni siti che l’astensione riguarda anche anomalie nel inserzione della placenta, mi potrebbe chiarire la situazione attuale? da premettere che sono impiegata e per il tipo di lavoro non sono previsti rischi solo che ho un figlio di 3 anni e mezzo da accudire e quindi svegliare alle 6.30 prendere in braccio perché svegliato così presto non scende le scale per arrivare in cucina. preparare tuto, portare all’asilo e andare finalmente a lavorare

  • Buongiorno, io avevo certificato medico per gravidanza a rischio (era gemellare) ma il datore di lavoro mi ha intimato che se fossi rimasta a casa avrei avuto ritorsioni. Loro hanno.copia del certificato medico ma nn avevo fatto in tempo ad andare all’ispettorato. Risultato: mentre ero al lavoro ho avuto un aborto e perso entrambi i feti a 22 settimane. Ho bisogno di assistenza legale. DEVO chiedere risarcimento morale. Qualcuno può aiutarmi?

    • Oddio che storia!! Sto male…a me invece nn rinnovano il contratto, io lavoro in un lab di ricerca quelli del cancro…beh ora mi fanno mobbing e pressione psicologica,vorrei scappare ho il cuore impazzito con extrasistole…è possibile richiedere un certificato per esonero da laboratorio?
      Grazie
      Ho paura per la mia bimba 22 settimane

  • A partire da quale settimana posso chiedere gravidanza a rischio. Faccio un lavoro che richiede sforzi fisici e mette a contatto con malattie.

  • Buonasera sapete dirmi cosa bisogna portare in ispettorato per andare in maternità anticipata per lavoro a rischio? Grazie

  • Salve,in data odierna ho ricevuto dall’Asl il certificato di gravidanza a rischio.Il problema è questo, mia moglie si è arrabbiata in quanto aveva calcolato di lavorare fino al 31 luglio per poi mettersi in maternità,vorrei sapere, se possibile, come fare x annullare tutto,premetto che ancora devo consegnare il certificato all’inps o all’ispettorato del lavoro pero’ via whatsup ho inviato la foto del certificato all’agenzia interinale con cui ha sottoscritto il contratto di lavoro per una rinomata azienda italo-giapponese.
    Grazie

  • Buongiorno! Io sono a 10+3 settimane e ho una gravidanza gemellare. Faccio l’impiegata ma non sto andando a lavorare perché non sto bene e faccio fatica a stare in piedi e seduta. La ginecologa non mi da la maternità anticipa perché dice che la mia gravidanza non è una gravidanza a rischio e che se sto male di mettermi in mutua. è normale? La gravidanza gemellare non è considerata a rischio? Grazie mille e saluti

  • Salve, sono di ruolo e lavoro in una scuola elementare, sono alla nona settimana di gravidanza, ed il mio ginecologo dopo aver consultato le analisi, mi ha detto che non ho avuto la rosolia e che se contratta, può essere un problema il piccolo, ora lavorando in una scuola elementare sono molto preoccupata!
    Esiste un modo per essere posta in congedo (eventualmente anche con la decurtazione dello stipendio) fino ai 2 mesi di interdizione obbligatoria per maternità, per evitare il contatto con i bambini che sono maggiormente esposti a contrarre il virus e quindi a diffonderlo.
    Alla sesta settimana sono stata ricoverata in una clinica convenzionata con il ssn per minacce d’aborto, e dimessa con la prescrizione di 10 giorni di riposo totale.
    grazie

    • Buongiorno, sono un tecnico di radiologia di 35 anni alla sesta settimana della mia prima gravidanza, e solo da un paio di giorni mi sono accorta di tale stato. Il mio ginecologo mi ha immediatamente preparato un certificato di astensione obbligatoria per lavoratore esposto a radiazioni che domani presenerò al medico competente di medicina del lavoro, sarà lui a prendere l’ultima decisione, se farmi restare a casa o ricollocarmi in amministrazione. Ma il ricollocamento è obbligatorio qualora le mie condizioni fossero buone? Io in verità preferirei allotanarmi dall’ambiente ospedaliero perché spesso il mio sistema immunitario presenta deficit che si manifestano con stati di malessere, influenze ricorrenti,riacutizzazioni di malattie esantematiche, tipo parotite morbillo. mi voglio sottoporre ad una visita immunologica per stere più tranquilla. Voi cosa ne pensate? Poi per arrivare a lavoro percorro ore di strada traffcatissima e pericolosa e non me la sento di continuare ogni giorno ad alzarmi alle cinque per poi tornare a casa alle quattro il pomeriggio senza poter mangiare andare in bagno quando ho bisogno e controllare le nausee che ho già dai primissimi giorni,
      stando al front office…

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