Salute|22 ottobre 2016 11:00

La dislessia tra i disturbi dell’apprendimento

La dislessia è il disturbo del coordinamento spaziale dei dati visivi, ossia consiste in una ridotta capacità di imparare a leggere o di capire ciò che si legge. Il soggetto che ne è affetto, in pratica, comprende le parole scritte, ma procede nella lettura in modo disordinato e non fluido. La parola “dislessia” deriva dal greco dys, cattivo + lexis, dizione.

Può interessare sia adulti che bambini e si manifesta solitamente in età scolare. Rientra nell’ambito dei disturbi dell’apprendimento che sono condizioni in cui i bambini in specifiche situazioni, come la scuola, non apprendono in misura adeguata alla loro età. Nei soggetti con tali disturbi, la difficoltà può interessare in modo selettivo e circoscritto anche la capacità  di scrivere (disortografia) e spesso di fare calcoli (discalculia) senza interessare altre aree dell’apprendimento. Infatti, il disturbo in questione non è associato a deficit visivi, uditivi o di intelligenza.

Il soggetto, piuttosto, va incontro a una parziale perdita della capacità di leggere, pur avendo intelligenza e risposte neurologiche nella norma. I bambini dislettici hanno difficoltà a identificare le lettere con forme o suoni simili e possono mostrare incapacità di combinare le lettere in sillabe e queste ultime in parole. Solitamente, infatti, anche nella scrittura, inverte la sequenza delle lettere e compie numerosi errori di ortografia.

Tendenzialmente ogni dislessico è diverso da un altro. Il disturbo si presenta, infatti, in misura più o meno estesa e con caratteristiche proprie. Di solito se ne distinguono due forme principali, la dislessia isolata e dislessia associata a ritardo linguistico e a instabilità motoria, che presenta vari segni neurologici minori, ma ce ne sono molte altre associate al tipo di disturbo. Ad esempio si parla di dislessia periferica quando interessa l’elaborazione delle parole; di dislesia attenzionale quando i pazienti riescono a leggere le parole ma hanno difficoltà a comporle, cioè sono in grado di leggere una parola isolata, ma non più nel momento in cui fa parte di una frase; di dislessia superficiale quando si verifica un disturbo nella lettura di parole non regolari e un difetto di pronuncia per cui si tende a sbagliare e cronicizzare l’errato uso dell’accento.
Si parla di dislessia pura, invece, nei casi in cui il processo di lettura è molto simile a quello dei bambini alle prese con la lettura delle prime parole oppure di dislessia da neglet quando vengono commessi errori nella lettura perché non si presta attenzione alle proporzioni delle parole. La dislessia centrale si manifesta quando il giovane legge ad alta voce e quella fonologica quando si ha la capacità di leggere le parole che costituiscono il vocabolario quotidiano del paziente, ma persiste l’incapacità di leggere i vocaboli sconosciuti. Infine, nella dislessia profonda, oltre alla difficoltà di leggere ad alta voce, il paziente commette errori semantici e scambi di comprensione, mentre in quella diretta le parole generalmente vengono lette in maniera corretta, ma non viene associata una corretta comprensione delle stesse.

Tra le cause si ipotizano una lesione emisferica sinistra precoce con il trasferimento del controllo  della lettura all’emisfero destro, un’alterazione della lateralizzazione dei centri del linguaggio, alterazioni anatomiche. La terapia abilitativa si basa su esercizi di lettura centrati su significato, analisi e decodificazione fonologica.

Alcuni segnali importanti per riconoscere questo disturbi, che non devono essere sottovalutati da genitori e insegnati, sono:

  • tra i bambini dai 3 ai 5 anni, l’incapacità di distinguere i disegni dalle lettere e di tenere in mano un libro;
  • tra 5 e gli 6 anni, lentezza nel nominare colori od oggetti familiari e incapacità di distinguere i suoni che compongono una parola;
  • tra i 6 e gli 8 anni, impossibilità di decodificare parole nuove, scarso rendimento scolastico, rifiuto della lettura;
  • tra gli 8 e i 10 anni, tentativi di indovinare le parole ignote, difficoltà a seguire il senso del testo scritto e tendenza all’isolamento.

La dislessia può essere curata, se diagnosticata per tempo, con diversi metodi di riabilitazione e, nel 90% dei casi, la cura è efficace.

10 Commenti

  • da quando in qua la dislessia può essre curata………..caso mai ci sarà compensazione,la lettura può migliorare così come la comprensione del testo, con buone staregie di studio, un bambino e poi ragazzo può intraprendere un percorso scolatico più che ottimo, ma dislessico rimarrà…magari fosse vero che no!!!
    una mamma di due bambini DSA

  • La dislessia è una difficoltà che riguarda la capacità di leggere e scrivere in modo corretto e fluente, non è causata da un deficit di intelligenza né da problemi ambientali o psicologici, e neppure da deficit sensoriali o neurologici.
    Dalla dislessia e, più in generale, dai disturbi specifici dell’apprendimento, non si guarisce, proprio perché si tratta di disturbi specifici e non di una patologia medica. Non si può dunque parlare di “cura”, bensì di compensazione del disturbo (mediante l’uso di speciali strumenti compensativi per l’apprendimento e lo
    studio) e di riabilitazione logopedica.

  • signori non è stato scritto la guarigione per dislessia, ma curare inteso come deficit da colmare con tutte le tecniche messe a disposizione.
    Mia nipote è fantastica e molto più determinata di tanti altri bambini “normali”. Sono speciali…..

  • la dislessia non può essere curata.. non esite cura e il 90% della dislessia non passa con la cura.. e la cura non è efficace. Si può aggirare l’ostacolo della dislessia con l’utilizzo di strumenti compensativi ma non si guarisce semplicemente perchè non è una malattia.

  • I dislessici sono assolutamente “normali”: la capacità di leggere e scrivere è un’acquisizione assai recente nella storia dell’umanità. Molte altre caratteristiche hanno fatto sopravvivere ed evolvere la nostra specie. Non solo, nelle culture che utilizzano gli ideogrammi la dislessia non ha conseguenze nella lettura del testo. Dalla dislessia non si guarisce, come non si guarisce dall’essere biondi.

  • i bambini dislessici sono veramente speciali…Sara nn mollare continua cosi e nella vita sarai grande una donna grande

  • mio figlio dislessico,7 anni…….decisamente molti ma molti miglioramenti in un anno di logopedia e psicomotricita’!e’ un bambino intelligentissimo ma con questa caratteristica che lo rende ankor piu’ fantastiko…ci aspetta tanto lavoro ma noi ci siamo e ci saremmo sempre col sorriso sulle labbra.Forza amore mio

  • A tutti coloro che hanno un bimbo/a dislessico posso solo consigliare di amare i vostri magnifici figli più che mai!

  • Mio figlio a cui è stata diagnosticata la dislessia, grazie alla sua caparbietà ed a una logopedista fantastica, ha compensato quasi totalmente ed ora aa scuola fioccano i nove.Abbiamo lavorato per cinque anni ma ci

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