Salute|5 dicembre 2017 10:00

rTMS, cos’è e come funziona

La stimolazione magnetica transcranica (TMS) o rTMS (“TMS ripetitiva”) è un trattamento basato sulla stimolazione elettromagnetica del tessuto cerebrale effettuata con una metodica non invasiva che si avvale di campi magnetici che stimolano cellule nervose attraverso il cranio.

E’ una tecnica che consente lo studio dei circuiti e delle connessioni neuronali e può essere usata anche ripetutamente per trattare numerosi disturbi neurologici e psichiatrici, dipendenze o depressioni, agendo sulle aree del cervello che hanno subito un’alterazione della funzionalità.

Ad oggi la Food and Drug Administration (FDA) ha approvato l’uso della TMS per il trattamento dell’emicrania e l’uso della TMS ripetuta (rTMS) per la depressione, e viene usata, in via sperimentale, anche per curare diversi tipi di patologie neurologiche e dipendenze.

Come funziona
La tecnica si basa sul principio dell’induzione elettromagnetica e prevede la creazione di un campo magnetico allo scopo di eccitare i neuroni attraverso l’uso di un casco (realizzato apposta per creare il campo magnetico). Questo casco viene collegato ad un generatore di corrente ad alta intensità e viene collocato sul cranio del paziente per stimolare la corteccia celebrale e le cellule nervose attraverso un impulso magnetico indolore, in una particolare zona del cervello (scelta in base alla “patologia” da trattare).

I metodi usati sono due, il primo è detto Single Pulse TMS (singolo impulso) che prevede una sola scarica e il secondo chiamato Repetitive TMS (impulsi ripetuti) che prevede più scariche in un periodo di tempo definito.

Entrambi i metodi hanno lo scopo di rimodulare le zone del cervello interessate e dar loro un nuovo “equilibrio” funzionale al fine di combattere le dipendenze e alcune patologie neurologiche. In base alla zona del cervello trattata e alla frequenza usata, questa tecnica è in grado di creare o inibire determinate funzioni cerebrali. Per esempio è in grado di ridurre fortemente il tremore nei pazienti affetti dal morbo di Parkinson, di intervenire sul desiderio di sostanze tossiche nei cocainomani (aumentando la produzione della dopamina) e di migliorare i disturbi dell’umore (come la depressione), stimolando la produzione di serotonina. In via sperimentale la tecnica è usata anche nella riabilitazione di pazienti colpiti da ictus, agendo sulla plasticità neuronale.
Il trattamento dura massimo 30 minuti e viene tarato sul paziente, in base alle sue condizioni cliniche, alle sue necessità e all’obiettivo che si deve raggiungere.

Campi di applicazione
La tecnica della TMS e quella della stimolazione magnetica transcranica ripetitiva vengono usate nell’ambito della ricerca scientifica per lo studio delle aree corticali primarie e della plasticità neurale e in quelle ricerche che si occupano del funzionamento del cervello umano. Queste tecniche sono in fase di sperimentazione oltre per la cura della depressione e della dipendenza da cocaina, anche dei disturbi allucinatori e ossessivo-compulsivi.

La TMS è in grado di provocare un’interruzione transitoria della normale attività del cervello, generando una lesione temporanea (e ovviamente reversibile), riproducendo le condizioni che determinano una patologia o una dipendenza e quindi consentendo di capire quali sono le parti del cervello coinvolte in una determinata patologia o condizione di dipendenza e i relativi danni che ne conseguono. Dopo aver stimolato le differenti aree celebrali (in relazione alla loro funzione), si analizzano le attività che vengono generate e si studiano quindi le correlazioni tra cervello, danno e ripristino delle condizioni ottimali.

Come abbiamo accennato, questa tecnica viene usata anche per la cura della depressione abbinandola al farmaco, potenziandolo o sostituendosi ad esso (nei casi di depressioni farmaco-resistenti) e nella cura delle dipendenze da droga. La rMTS Italia, nelle sue sedi di Cagliari e Milano utilizza questa tecnica per liberare le persone dalla depressione, dalle dipendenze dalla droga, dall’alcool e dal gioco d’azzardo e gli scienziati sono convinti che i suoi campi di applicazione siano molti di più rispetto a quelli attuali.

In effetti, la tecnica potrebbe essere un passo avanti nella cura di dipendenze e depressioni, oltre che di importanti disturbi neurologici che debilitano e condizionano le vite di chi ne è affetto.

 

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