Salute|24 maggio 2012 13:56

Piorrea o parodontite, la malattia delle gengive

La piorrea (dal greco pyon, pus + rein, scorrere) è una infiammazione con produzione di pus nelle tasche gengivali, al quale oggi si preferisce associare il termine parodontite, che sta a indicare una infiammazione del parodonto, ossia il tessuto che avvolge le radici del dente e le unisce alla parete dell’alveolo, o di una sua parte.

La parodontite è causata da batteri, soprattutto anaerobici, che vivono nel nostro cavo orale e che sono tenuti sotto controllo dal sistema immunitario. Se l’igiene orale viene però trascurata, questi batteri, circa cinquecento diversi ceppi, formano delle placche appiccicose nelle quali possono moltiplicarsi indisturbati, dando luogo alla placca batterica o placca dentale.

Più drammatica della gengivite, l’infiammazione che determina lievi perdite di sangue al momento del lavaggio dentale o in alcune circostanze, la parodontite rappresenta la cronicizzazione di un’infezione della gengiva e determina lo scollamento della gengiva stessa dai denti che finiscono per barcollare, fino a rischiare di cadere. Tale  malattia è caratterizzata da episodi acuti di breve durata che si alternano a periodi di quiescenza. La fase acuta, inoltre, coinvolge raramente in contemporanea tutta la dentatura ma, piuttosto, interessa singoli denti o una singola superficie della radice.

I sintomi premonitori della parodontite sono diversi e sono un’infiammazione o una tumefazione delle gengive, che diventano sempre più sensibili al contatto con lo spazzolino e con il cibo, l’alitosi e la distorsione della sensibilità gustativa e, infine, l’apparente allungamento dei denti, determinato dalla retrazione delle gengive e dal riassorbimento osseo.

La causa, come accennato, va ricercata sia nelle proliferazioni batteriche, favorite dal ristagno di residui alimentari tra i denti, sia nella presenza di tartaro che irrita i tessuti di sostegno del dente, sia nella presenza di otturazioni e protesi e, infine, nell’imperfetto allineamento delle arcate per malocclusione o mancanza di elementi dentali. Tale condizione è favorita anche da un sistema immunitario non sufficientemente sviluppato e, quindi, non in grado di poter aggredire la flora batterica interessata, da interventi odontoiatrici sbagliati, dal consumo eccessivo di alcol, zucchero e dal fumo e dal diabete.

Nella maggior parte dei casi, la piorrea è la conseguenza di una gengivite cronica mal curata, in cui l’infezione si approfondisce, scendendo lungo la radice del dente e diffondendosi ai tessuti circostanti. Una volta estesa l’infezione, si forma tra dente e gengiva la tasca parodontale, un solco profondo con pus. La fuoriuscita di tale pus si associa poi alla mobilità dentale, dovuta alla distruzione dell’osso alveolare e alla retrazione dei tessuti gengivali, con esposizione della radice del dente.

Oltre alla terapia antibiotica, la piorrea richiede spesso una toilette chirurgica e, talora, è necessaria l’asportazione del dente o della parete gengivale della tasca e la molatura della radice del dente.

Leggi il parere dell’esperto su come prevenire la piorrea

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5 Commenti

  • Waaaaaw

  • tanto non avrai tutti i soldi dottor d urso, anzi adessi mi pa
    gani i danni

  • io credo con una buona cura aglio che un antibiotico naturale aiuta le difese delle erbe miracolosi malva disinfetta se la malatia no e grave si possono salvere i denti.. bisogna provarci e crederci che miracoli esistono che ci benedici Dio

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