Associazioni|19 marzo 2013 18:23

FTD, uniti contro il diabete

Sono i paesi industrializzati che fanno registrare il più alto incremento di malati di diabete. Un aumento che sembra essere legato alla crescita del benessere e allo stile di vita. Il diabete mellito è considerato tra le malattie croniche e metaboliche più frequenti degli ultimi decenni e si stima che solo in Italia, nel 2030, i malati di diabete saranno 5 milioni 400 mila. Roberto Cocci, presidente della Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabetici (FTD) e di Diabete Forum (Giovani e Adulti uniti per il diabete), vice presidente di Diabete Italia racconta i progressi, le conquiste e le sfide della federazione da lui presieduta che, da tempo, si batte per migliorare la vita e la qualità della vita delle persone diabetiche.

Come e quando nasce la Federazione Regionale Associazioni Toscane Diabetici e con quale scopo?
La Federazione nasce nel 1981 da tre associazioni di genitori di bambini con diabete che, nel 1986, allargano la partecipazione ad altre associazioni di adulti, rendendola così UNITA (giovani e adulti). Gli obiettivi sono sempre stati quelli di informare le persone con diabete in modo da renderle autonome nella loro gestione, di attivare collaborazioni con i servizi di diabetologia per migliorare la qualità dell’assistenza e di tutelare le persone con diabete, affinché laddove esistano delibere a tutela delle persone vengano correttamente applicate e dove non esistano siano promosse.

In base alla vostra esperienza, come negli ultimi anni è cambiato l’approccio verso questo tipo di patologia da parte dei pazienti e dei loro familiari?
Negli ultimi anni, soprattutto dove ci sono associazioni che operano attivamente, c’è stato sicuramente un migliore approccio con la patologia diabetica grazie a una maggiore informazione. Tuttavia questa maggiore conoscenza non sempre permette il raggiungimento degli obiettivi di base, tra cui c’è il miglioramento della qualità dell’assistenza alle persone e della vita dei pazienti. Ultimamente poi, la crisi finanziaria ha fatto registrare un taglio ai fondi che sta riportando la qualità dell’assistenza a molti anni indietro.

In che modo promuovete la tutela del diritto alla salute e i bisogni della popolazione con diabete?
Impegnandoci in campagne informative volte a diffondere la conoscenza delle “buone pratiche” , anche attraverso internet e la rete. In particolare, attraverso il nostro sito, è possibile segnalare eventuali problemi riscontrati e acquisire conoscenze per superarli. La Federazione ha poi quattro rappresentanti nella Commissione Regionale Attività Diabetologiche, nella quale vengono proposte soluzioni a problemi reali del territorio, che in genere sono recepiti dallo stesso assessorato.

Come, invece, contribuire all’educazione e alla promozione della coscienza sociale della malattia diabetica?
La Regione Toscana con l’istituzione dei CCM o Sanità d’iniziativa ha attivato Studi Medici Associati (MMG) che prevedono il coinvolgimento delle associazioni, chiamate a insegnare i corretti stili di vita e le giuste modalità per l’automonitoraggio glicemico. Cosa importante è che i medici ricevono un compenso in base ai risultati concreti e non a pioggia come succede in altre regioni. In particolare, questi sono preposti alla diagnosi precoce del diabete tipo 2 e all’assistenza del paziente, effettuata in modo integrato con i Servizi di Diabetologia, per ridurre l’insorgenza delle complicanze. Le Associazioni poi sono chiamate alla verifica di una corretta integrazione dell’assistenza.

Quali sono le attività messe in campo per dare sostegno ai malati diabetici?
La principale è la diffusione di una buona collaborazione delle associazioni locali, sia con i medici di Medicina Generale e/o i pediatri di libera scelta, sia con i servizi di Diabetologia, sia con le istituzioni che si occupano della salute ai vari livelli: assessori, direttori sanitari delle aziende USL, società della salute. Importante anche la spinta verso le associazioni locali affinché tengano aperto un punto di informazione per le persone con diabete.

Quali sono gli obiettivi che avete portato a termine e in cosa consistono?
Come Federazione Regionale UNITA abbiamo collaborato attivamente alla emanazione di leggi e alla promulgazione di delibere sul diabete che riguardano tutti i campi, nei vari periodi di vita, dalla scuola allo sport: la Regione Toscana è la prima che ha emanato una Delibera ufficiale la 112/2012 per la somministrazione di farmaci a scuola e per una corretta accoglienza in sicurezza dei bambini con diabete ed è l’unica che ha un protocollo con cui si permette alla persona con diabete di fare attività sportiva anche a livello agonistico. E’ stata emanata anche una delibera (la 1275/2003) per la formazione del “Diabetico Guida”, persona esperta del diabete che può fare educazione sanitaria sia nella società in genere, ma soprattutto negli Studi Medici della Sanità d’iniziativa, finalizzata ad un’assistenza qualificata e correttamente integrata.

Quali gli obiettivi futuri?
Continuare nel processo attualmente basato sulla verifica della corretta applicazione della legislazione vigente, tra le quali, quella Toscana, è sicuramente tra le più efficaci ed efficienti esistenti attualmente in Italia, e monitorare sugli aggiornamenti dei dati del Registro Regionale Diabetici e delle Carte dei Servizi di Diabetologia. A livello nazionale stiamo lavorando per attivare collaborazioni con altre associazioni, al fine di arrivare ad una voce univoca con le Istituzioni Nazionali che porti ad una qualità di assistenza uniforme per tutto il territorio italiano. Per raggiungere questo obiettivo siamo stati tra i fondatori di “Diabete Forum” (Giovani e Adulti uniti per il diabete) e, in tale veste, siamo entrati in “Diabete Italia”, associazione nata originariamente per organizzare la Giornata Mondiale del diabete e composta inizialmente da solo Società Scientifiche AMD e SID.

Qual è il ruolo dei volontari e quanto sono indispensabili per le vostre attività?
Il ruolo dei volontari è quello di diffondere informazioni corrette utili a convivere pacificamente anche con un compagno scomodo come il diabete. Loro sono importantissimi perché, per agire, più siamo e più possiamo fare.

Cosa rende possibile la vostra attività?
La volontà di fare qualcosa di utile per la società, che aiuti prima di tutto le persone con diabete ma che possa essere favorevole a tutti. La prevenzione primaria, non solo del diabete, ma anche di molte malattie dovute a scompensi nei livelli di colesterolo, trigliceridi o l’Ipertensione, dovute in gran parte ad una alimentazione eccessiva e spesso scorretta, è fondamentale per una vita sana ed equilibrata.

Un invito ai lettori affinché vi scelgano per donare il 5×1000 nella prossima dichiarazione dei redditi.
Sceglieteci perché siamo una Federazione che opera su tutto il territorio italiano: a livello locale, regionale e nazionale. Lavoriamo accanto alle Istituzioni Regionali e ministeriali come supporto e coordinamento delle associazioni del territorio per migliorare, con risultati concreti e non a parole, la qualità dell’assistenza e la qualità di vita delle persone con diabete, oltre ad assicurare la tutela delle persone con diabete senza discriminazione alcuna e la diffusione dei corretti stili di vita per prevenire malattie e complicanze.

Riferimenti:
www.diabeteftd.it

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