Salute|11 dicembre 2017 06:44

La visita fisiatrica, cos’è e come si svolge

Vi siete mai chiesti cos’è una visita fisiatrica? Quando va fatta e soprattutto a cosa serve? La visita fisiatrica è volta ad attestare se ci siano o meno disturbi a carico dell’apparato osteoarticolare legati a varie patologie, infiammazioni o traumi di diversa natura, come per esempio quelli legati ad interventi chirurgici o ad incidenti.

Infatti, di solito, chi necessita di questo tipo di visita presenta un disturbo che lo limita nei normali movimenti quotidiani, un dolore che impedisce qualche movimento o rende difficili determinate azioni (avendo, spesso, anche ripercussioni sul piano emotivo e sociale).

Lo scopo primario di questa visita è quello di individuare un problema e accertare o meno la presenza di una patologia e i suoi effetti sulla funzionalità dei muscoli, tendini e ossa. Talvolta accade che al termine della visita vengano richiesti ulteriori esami specialistici come un’ecografia, una radiografia, una TAC o una risonanza magnetica per avere la certezza o escludere la presenza di una patologia o per individuare un piano terapeutico e riabilitativo idoneo al caso.

Come si svolge?
La visita fisiatrica dura in media una trentina di minuti e non prevede una preparazione specifica. Essa consta di più fasi, seguite per prassi e rivelatrici di diversi indici importanti.

La prima fase consiste nell‘anamnesi, ossia una vero e proprio colloquio con il medico che si informerà sulla storia clinica del paziente, sulle sue abitudini, sulle eventuali patologie di cui soffre e sui sintomi che l’hanno portato allo stato in cui si trova. In questo modo sarà possibile datare (anche orientativamente) l’insorgere del problema e legarlo a qualche specifica causa.
Il medico si informerà anche in merito ad eventuali trattamenti effettuati prima della visita per capire che tipo di iniziative intraprendere. A questo proposito è buona norma portare con sé la documentazione clinica di cui si è in possesso con gli accertamenti già eseguiti e le eventuali terapie già seguite che il medico provvederà ad analizzare.

La seconda fare prevede l’esame obiettivo, durate in quale il medico verificherà le capacità motorie del paziente, analizzerà la sua postura, i suoi riflessi, l’equilibrio e, se lo riterrà opportuno, richiederà di svolgere alcuni esercizi specifici in varie posizioni. I disturbi che possono essere rivelati in questa fase della visita sono numerosi ed è su questi che il medico porrà la sua attenzione per somministrare una cura adatta, una fisioterapia o richiedere eventuali altri accertamenti per approfondire e verificare meglio eventuali lesioni, infiammazioni o patologie di varia natura.

Se il medico non riterrà opportuno compiere ulteriori indagini, effettuerà la diagnosi e prescriverà il percorso curativo più idoneo al paziente, con medicine o cure riabilitative, fisioterapia e massaggi.

La fisioterapia
La fisioterapia che di solito segue una visita fisiatrica potrà essere effettuata sia presso un centro specializzato che a domicilio (se si tratta di persone anziane, allettate o di persone anche solo momentaneamente inabili, per esempio a seguito di un intervento o di un incidente). La fisioterapia può essere svolta “a corpo libero”, quindi con dei movimenti, massaggi ed esercizi fatti con l’aiuto di un fisioterapista esperto o con macchinari idonei. Ovviamente quest’ultimo tipo di fisioterapia va svolto in un centro specializzato e non può essere effettuato a domicilio.

Visite di controllo
Dopo aver seguito le prescrizioni ed effettuato i cicli di fisioterapia richiesti, il fisiatra procederà ad una nuova visita per verificare lo stato del paziente e i risultati ottenuti, per poi definire insieme la necessità di un piano di rinforzo della terapia. Una visita potrà essere effettuata anche durante la terapia per accertarsi dell’idoneità della cura e dei miglioramenti in corso d’opera.

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