Interviste|14 febbraio 2012 15:10

Dal dentista, le nuove frontiere per un sorriso perfetto

Il dottor Andrea Vecchi, laureato in Medicina e Chirurgia, si è perfezionato all’estero in varie discipline tra cui l’Endodonzia, Conservativa, Protesi fissa e mobile, Parodontologia e in Disordini cranio mandibolari (Atm).
Socio della Società Italiana d’Endodonzia e dell’Associazione Americana d’Endodonzia, ci spiega le applicazioni della sua disciplina, le differenze tra il cavo orale femminle e maschile, le nuove frontiere dell’ortodonzia.

Di cosa si occupa lo specialista in Endodonzia?
L’Endodonzia si occupa della patologia della polpa dentaria e del tessuto che circonda la radice. Si ricorre alla terapia endodontica qualora una lesione (cariosa, traumatica) determini una alterazione irreversibile del tessuto pulpare, fino alla necrosi stessa. Le terapie endodontiche risultano perciò fondamentali perché permettono di riportare in salute denti che altrimenti verrebbero estratti.

In cosa consiste?
Dopo aver effettuato l’anestesia locale, si procede alla rimozione del tessuto e ad un’accurata sagomatura dei canali radicolari che vengono puliti attentamente con speciali irriganti con potente azione antibatterica. Infatti, solo un canale radicolare pulito e ben disinfettato può accogliere l’otturazione con ottime percentuali di successo a lungo termine. Il tessuto rimosso dai canali radicolari viene, quindi, sostituito con materiali di riempimento termoplastici (cioè modellabili con il calore) e con cementi che servono da collante tra il dente ed il materiale utilizzato per l’otturazione. L’utilizzo congiunto del materiale termoplastico e del cemento riempie completamente e tridimensionalmente i canali radicolari sigillando così tutti gli spazi residui ed eliminando la presenza di spazi vuoti che potrebbero, in seguito, essere colonizzati dai batteri. Per verificare la completezza dell’otturazione, che deve arrivare fino all’apice della radice, viene effettuato anche un controllo radiologico. Si procede, infine, al restauro definitivo del dente o con una ricostruzione diretta, simile cioè a una normale otturazione, o con una ricostruzione indiretta nel caso in cui il dente necessiti di una copertura protesica (intarsio, corona metallo-ceramica, corona in ceramica integrale, ecc.). E’ importante evidenziare che, grazie all’anestesia locale, il paziente non avverte il benché minimo dolore durante tutta la terapia, solo in seguito potrebbe verificarsi un lieve indolenzimento che sarà, comunque, di breve durata.

Quali problematiche si trova più spesso ad affrontare con i suoi pazienti?
Durante la mia giornata mi occupo a 360 gradi della salute orale dei mie pazienti e stilare una classifica degli interventi è molto difficile. La richiesta nella maggior parte dei casi è quella di ottenere una riabilitazione di qualità con precisione e che duri nel tempo, risolvendo il loro problema senza dover reintervenire dopo pochi anni.

Perché il cavo orale femminile ha esigenze molto diverse da quello maschile?
Il cavo orale femminile ha esigenze molto diverse da quello maschile e, proprio per questo, richiede approcci preventivi mirati. L’andamento della salute orale della donna è, infatti, influenzato in modo significativo dalle oscillazioni ormonali. Durante la pubertà l’impennata dei valori ormonali può determinare ipertrofia e ipersensibilità gengivale nonché infiammazioni del cavo orale, mentre l’impiego protratto di contraccettivi orali favorisce le gengiviti.
Nel corso della gravidanza l’aumento dei valori ormonali può, invece, favorire l’insorgenza di problemi gengivali, mentre la presenza di malattie del parodonto aumenta le probabilità di nascite pretermine e basso peso alla nascita. La menopausa, infine, può comportare secchezza delle fauci e ipertrofia/ipersensibilità gengivale.

Quali consigli darebbe ai genitori i cui figli portano malvolentieri apparecchi dentali?
Ogni trattamento ortodontico deve essere adeguato. Oggi i bambini, gli adolescenti, gli adulti hanno un atteggiamento meno ostico nei confronti dell’ortodonzia anche perché questa disciplina si è notevolmente modernizzata: si trova sempre un trattamento che si possa applicare quasi come un vestito su misura.

In cosa consiste il metodo Lumineers e, generalmente, per chi è consigliato?
Oggi per correggere denti macchiati, scheggiati, usurati o distanziati tra loro c’è un trattamento assolutamente innovativo, semplice ed indolore: il metodo Lumineers. Nata negli USA, questa tecnica rivoluzionaria consente di ottenere un sorriso smagliante senza doversi sottoporre ai lunghi e dolorosi metodi tradizionali: bastano infatti 2 sole sedute per ritrovare un sorriso armonioso e perfetto. Il metodo prevede la semplice applicazione alla superficie dei “denti del sorriso” (inferiori e superiori) di una serie di faccette estetiche in ceramica, sottili quanto una lente a contatto. Quindi, senza alcun utilizzo di anestesia o trapano, queste faccette risolvono gli inestetismi cromatici e le abrasioni in modo semplice e conservativo. Si possono applicare a tutti l’unica vera controindicazione è il bruxismo, un tipo di masticazione particolarmente instabile.

Riferimenti:
Dottor Vincenti Vecchi
Medico Chirurgo, specializzato in Odontoiatria ed Endodonzia
Studio in Bergamo: via don Luigi Palazzolo, 13 – Tel/Fax: 035.238.754
Sito: www.studiovincentivecchi.it

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