Interviste|29 febbraio 2012 13:58

Dal dentista, i problemi legati alle carie e alla mal occlusione

Il dottor Vito Polito opera in uno studio odontoiatrico all’avanguardia nell’utilizzo dei metodi e delle tecnologie per la cura dentale, dalla parodontologia alla protesi, dalla conservativa all’ortodonzia, dalla prevenzione all’endodonzia, dall’igiene dentale alla chirurgia, fino all’implantologia. Con noi affronta diversi temi tra cui la prevenzione della carie nei bambini, gli apparecchi dentali per correggere anomalie e le nuove frontiere dell’implantologia.

Quali problematiche si trova più spesso ad affrontare con i suoi pazienti?
La problematica più frequente è sempre la carie dentaria: anche se l’OMS ha dichiarato che gli indici epidemiologici che descrivono la patologia cariosa nella popolazione siano in diminuzione, nel territorio napoletano tale evidenza non sussiste. Anzi, soprattutto tra i pazienti adolescenti, mi capita di diagnosticare tale patologia, anche in stadi piuttosto avanzati. La seconda problematica in aumento, soprattutto in età evolutiva, è poi l’erosione dello smalto dentario. Tale patologia risulta in aumento a causa delle errate abitudini alimentari, in cui si riscontra spesso un elevato consumo di bevande analcoliche carbonate (gassate), energy drink e succhi di frutta, che a causa del loro caratteristico pH acido, lesionano la superficie dentale. Infine, e non di secondaria evenienza, la diagnosi di malattia parodontale, ossia linfezione cronica a carico dei tessuti di supporto dei denti, sia in età giovanile sia in età adulta, che purtroppo molto spesso produce danni irreversibili che risolviamo mediante soluzioni protesiche o implanto-protesiche.

Come prevenire l’insorgenza della carie nei bambini e negli adolescenti?
La prevenzione della patologia cariosa in età evolutiva va combattuta attraverso una campagna di informazione che sviluppi la coscienza nei cittadini della necessità di una corretta igiene orale domiciliare, accompagnata ad un controllo periodico dal dentista, fin dai primi anni di vita. Inoltre, da molti anni ormai, gli specialisti in odontoiatria pediatrica propongono una metodica preventiva della carie dentaria di successo, ossia la sigillatura dei solchi dentari accoppiata a fluoroprofilassi. E’ stato evidenziato come la carie si sviluppi principalmente a partire da tali solchi e fossette occlusali, pertanto tale cura prevede una leggerissima preparazione assolutamente indolore dei solchi occlusali di molari e premolari in cui non è presente carie, così da applicare, in tali spazi ripuliti, una resina protettiva che protegge per lungo tempo tali zone dall’infiltrazione cariosa.

Apparecchi dentali per correggere la dentatura nei ragazzi. Quando sono davvero indispensabili?
La diagnosi di mal occlusione che merita il trattamento ortodontico non può essere fatta semplicemente visitando il paziente nel cavo orale: il percorso diagnostico che tutti i dentisti, specialisti e non in ortognatodonzia, dovrebbero seguire prevede una prima visita classica in cui si rileva la mal occlusione molare e canina e l’eventuale disarmonia dento-scheletrica del paziente; a tale visita deve obbligatoriamente seguire una valutazione radiografica mediante lo studio cefalometrico della teleradiografia craniale, che ci permettere di compiere delle misurazioni del cranio e delle ossa mascellari necessarie per inquadrare la mal occlusione del paziente in maniera più precisa. Inoltre, non vanno sottovalutate le foto extraorali e intraoralipreliminari, che permettono di valutare insieme alle impronte delle arcate dentarie, il più corretto piano terapeutico eventualmente da sostenere. Sicuramente le mal occlusioni da intercettare quanto prima, anche in età molto precoce, sono quelle scheletriche di terza classe, ossia quelle situazioni in cui la mandibola sopravanzi la posizione del mascellare superiore: tale mal occlusione va intercettata e guidata con una corretta terapia ortopedica, in modo da ripristinare il corretto rapporto di posizione tra l’arcata superiore e quella inferiore. Più in generale, tutte le mal occlusioni che possono determinare una problematica funzionale ed estetica vanno curate con una corretta terapia ortodontica.

Quali sono i maggiori interventi di estetica dentale?
Sicuramente la richiesta di sbiancamenti dentali è in grande aumento, a causa dei modelli culturali che i media internazionali propongono all’opinione pubblica. Da un punto di vista medico, tale terapia ha valore solo nei casi di gravi discromie in denti devitalizzati o in pazienti con un croma dentale realmente tendente al giallo. Tale terapia si effettua mediante dei gel a base di perossido di carbamide, attivati da luci LED o Laser, che permettono di sbiancare la superficie dello smalto. Un’altra terapia molto richiesta è sicuramente l’applicazione di faccette estetiche in ceramica, laddove vi siano inestetismi sia di forma sia di colore degli elementi dentari frontali. Tale metodica, attraverso una lieve preparazione dentale, prevede l’applicazione di manufatti protesici altamente estetici sulle superfici preparate, degli elementi dentari anteriori. Quello che va ricordato che non sempre è possibile applicare tali faccette, ad esempio tali manufatti vanno sconsigliati in pazienti bruxisti o che presentano parafunzioni che possono sovraccaricarli fino alla frattura.

Quali sono le più efficaci tecniche di sbiancamento dentale?
Va premesso che i promotori di sbiancamenti attraverso l’utilizzo di lampade LASER sono persone poco coerenti col periodo storico di crisi in cui viviamo. Proporre uno sbiancamento dentale con lampade laser, determina la conseguenza di un costo molto elevato per il paziente, perché anche per l’odontoiatra l’acquisto di tali lampade richiede una spesa esosa che, necessariamente, ricade sul preventivo proposto al paziente. Ma la realtà è che gli sbiancamenti con queste lampade laser determinano risultati estetici sovrapponibili a quelli ottenibili attraverso le comuni lampade LED attivanti gel a base di perossido di carbamide applicati sulle superfici dentali. Chiaramente tale seconda metodica risulta meno costosa sia per gli odontoiatri sia per i pazienti, per cui gradirei che i lettori sappiano questa chiara e semplice verità. Inoltre dopo la seduta di sbiancamento professionale, risulta molto utile per migliorare l’effetto sbiancante effettuare delle sedute domiciliari attraverso delle mascherine in resina e gel a bassa concentrazione di perossido di carbamide, sempre però che si effettuino periodici controlli dal proprio dentista.

Implantologia, quali sono le nuove frontiere?
Una rivoluzione nella programmazione di terapie implantoprotesiche, è sicuramente il cosiddetto carico immediato su impianti dentali post-estrattivi. Con tale metodica, il paziente che necessiti di una riabilitazione protesica perché deve effettuare multiple estrazioni dentarie, presumibilmente per motivi parodontali, può estrarre in una seduta mattutina tutti i denti che non possono essere salvati e in tali alveoli ossei vengono posizionati immediatamente impianti dentali, perciò definiti post-estrattivi. Il paziente termina la seduta mattutina e attende la seduta pomeridiana in cui si posizionerà una protesi provvisoria sugli impianti, in modo da garantire al paziente una adeguata funzione e una necessaria resa estetica (soprattutto per i settori anteriori) una volta uscito dallo studio a fine giornata. Chiaramente la protesi definitiva verrà applicata una volta ottenuta una adeguata osteo-integrazione degli impianti nelle ossa mascellari, ossia dopo 3 mesi per l’arcata superiore e 1 mese e mezzo per l’arcata inferiore.

Quali consigli darebbe a chi porta protesi per una corretta igiene dentale?
Il principale consiglio che va dato a tutti i portatori di protesi dentarie sono di eseguire controlli semestrali dal dentista, perché tali manufatti non sono immuni da usura o rottura accidentale: problematiche che vanno intercettate subito in modo da non compromettere tutto il lavoro precedentemente compiuto. Inoltre, la cura del proprio cavo orale in cui sono presenti manufatti protesici va garantita attraverso l’uso di presidi specifici come scovolino dentale e filo interdentale laddove vi siano protesi fisse, sia su denti sia su impianti, a cui va aggiunto un giornaliero uso di collutori specifici a base di clorexidina in modo da disinfettare le gengive che contattano tali manufatti.

Riferimenti:
Dottor Vito Polito
Specialista in Odontoiatria
Riceve a Napoli: Studio Dentistico Paideia, corso Lucci, 96 – Tel. 081.5536091
Sito web: www.studiodentisticopaideia.com

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